
Non posso elevare al quadrato
questa carne che si fonde,
che incide i segni del godimento
quel corpo che si abbandona
che alimenta ardenti desideri
di stringere le tue gambe e unire le pareti.
Alienazione di quest’amplesso
ondulatorio, sussultorio
a forte ampiezza gamma radio che moltiplica per due,
a immensa intensità circolatoria.
Non resisteremo a questo naufragio
cercando il labirinto della vita
una carezza ai tuoi capelli diventa
una speranza di vivere ancora.
Nessun vento forte può spazzare i nostri corpi
avvinghiati di sangue, ossessivamente ricercati
avrò la voglia di rubare ancora quel gemito di platino.
Testo: Claudio Ventodeldeserto Carnevali
Foto: Google